Come continuare a ricevere Cineaste gratis
ossia: con un link che permette l'accesso a te e a chi vuoi inoltrarlo
EDIT: PER LE INFORMAZIONI AGGIORNATE CONSULTA LA NEWSLETTER DI DOMANI
Ciao,
irrompo nella tua domenica solo per dirti come potrai continuare a ricevere da martedì - GRATIS - la mia newsletter dedicata ai film diretti e scritti da donne e alla diversity.
Dopo due mesi di Cineaste, ma soprattutto dopo alcuni spiacevoli episodi, ho deciso di impostare, come quasi tutti i colleghi su Substack, l'invio a pagamento. Nel farlo avevo pensato, come ti scrivevo qualche giorno fa, a una cifra sostenibile o se vuoi ridicola:
1 euro al mese per 4 newsletter + benefits,
oppure 10 euro l'anno per newsletter settimanali e benefits,
dove per benefits intendo una consulenza gratuita. In questo modo, tu hai un anno di informazioni al costo di una rivista (o mezzo libro), più altri vantaggi, mentre le persone che mi chiedono sempre di lavorare gratis sono costrette a darmi almeno 10 euro. Tu continuerai a ricevere Cineaste gratis e potrai decidere se farmi una piccola (o maggiore) donazione.
Purtroppo Substack non mi aveva mai comunicato che non accetta i tuoi pagamenti se inferiori a 5 euro al mese oppure 30 l'anno. Non l'ha scritto da nessuna parte, ma le impostazioni non danno altra scelta. Se non quella, da me subito fatta, di consentire invii gratuiti. Avevo letto di colleghi che chiedono 3 euro al mese, quindi mi sembrava di chiedere poco con 10 euro all'anno, ma scopro che non è consentito.
Allora per i prossimi due mesi almeno restiamo così: per te è gratis, con la richiesta di far iscrivere qualcun altro/a, e sceglierai tu SE E QUANTO DONARE, a partire da subito.
Ho considerato tutte le opzioni in campo e non resta che lasciarti il link da cliccare per avere l'accesso gratuito: https://cineaste.substack.com/477f71c3
Se ci dovessero essere problemi con questo link, scrivimi pure.
Sei d'accordo? Fammi sapere rispondendo a questa e-mail.
Grazie e a martedì - o mercoledì.
[Nella foto: la mia espressione quando ho saputo che Substack vuole fare le regole al post mio. No, dai, è la cineasta Desiree Akhavan].
Chiara