Buongiorno,
eccoci qui, a un anno dal primo lockdown, a consolarci con lo streaming in attesa di tempi migliori.
Intanto domenica scorsa a Los Angeles sono stati consegnati i Golden Globes e ad avere la meglio è stata la regista Chloé Zhao, che con Nomadland ha vinto il premio per il Miglior film drammatico, ma anche quello per la miglior regia. Non era più successo dall’83, e Barbra Streisand, protagonista con Yentl di quella vittoria, ha twittato: «Era ora! Congratulazioni Chloé, te lo meriti!». [QUI TUTTI I PREMIATI]
C’è chi, come Paolo Mereghetti, ha scritto che la giuria ha voluto adeguarsi «all’imperante ondata del politicamente corretto, declinato in tutte le sue varianti di genere, di razza e di chissà cosa ancora». Tutto perché, a suo dire, i premi andati a Chloé Zhao sarebbero dovuti andare a Mank di David Fincher.
L’anno prossimo si attende un rinnovamento per quanto riguarda la composizione della giuria, che come ha denunciato il Los Angeles Times può al momento contare su poche persone non bianche: probabilmente, come è stato fatto per gli Oscar, anche qui ci saranno nuove regole per favorire la diversity, ma il numero dei votanti è molto più basso (87 contro i 9921 degli Academy Awards). Chissà cos’avranno da dire in proposito Mereghetti e i suoi sodali a quel punto.
Ecco le segnalazioni di questa settimana
Il must have della settimana, anzi, del mese, è TUTTA la rassegna L’occhio delle donne, a cura dell’Associazione Lucrezia Marinelli. Dato che quasi tutti i titoli scelti sono già stati qui citati, ne segnalo uno nuovo: Sisterhood, esordio di Domiziana De Fulvio [nella foto qui sotto], che racconta la storia di tre squadre di basket femminile che giocano nei campi di strada a Beirut (Campo di Shatila), a Roma e a New York: queste donne sfidano quotidianamente stereotipi e discriminazioni di genere e sociali, riprendendosi lo sport. Sulla piattaforma del Cinema Rondinella di Sesto San Giovanni.
La lotta non è finita di Annabella Miscuglio è tra i film patrimonio dell’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) ora disponibili su OpenDBB. Un film realizzato dal Collettivo femminista di cinema sulle questioni cogenti del movimento di liberazione (sessualità, aborto, violenza, lavoro), con immagini delle manifestazioni dell’8 marzo 1972 e 8 marzo 1973.
La data dell’8 marzo è stata scelta da Wanted Cinema per far uscire su diverse piattaforme (Wanted Zone, Iorestoinsala, MioCinema, Chili, Cg Home Entertainment) Il mio nome è Clitoride, in cui dodici giovani donne dai 20 ai 25 anni raccontano la storia della loro sessualità fin dall'infanzia rispondendo alle domande delle registe Lisa Billuart-Monet e Daphné Leblond. Tutte sono mosse, ciascuna a modo suo, dallo stesso impulso: la ricerca di una sessualità appagante, libera ed egualitaria. Attraverso questo lavoro – spiegano le registe – si vuole combattere contro le varie stigmatizzazioni e il silenzio che circondano la sfera sessuale che hanno conseguenze per alcuni giovani come vergogna, frustrazione, disagio o persino violenza. Il desiderio è quello di far emergere la più grande diversità possibile di esperienze legate alla sessualità delle donne cisgender.
Su Nowtv, L’altra Hollywood - Potere alle registe di Amy Adrion: ‘Tutte le registe dietro ai film più celebri e gli uomini che ne hanno rubato i successi’.
Dall’8 al 13 marzo di tiene Noir in festival, all’interno del quale saranno ospiti autrici come Gabriella Genisi, Margherita Oggero, Grazia Verasani, Rosa Teruzzi, Antonella Lattanzi, Francesca Serafini e Nicoletta Vallorani. Sarà possibile ascoltare la regista Jennifer Kent, e si potrà vedere FULCI TALKS di Antonietta De Lillo, la quale ha recuperato il girato di una sua lunga intervista a Lucio Fulci realizzata trent’anni fa insieme a Marcello Garofalo. Il risultato è una conversazione sul cinema, non solo quello di Fulci, ma tutto il cinema italiano e internazionale che ha amato, da coltissimo e onnivoro di cinema qual era. E dopo il passaggio al festival, dal 10 marzo il film sarà disponibile su e su Chili.
Fino a domenica si può vedere The Juniper Tree di Nietzchka Keene, la storia di due ragazze che scappano di casa poiché la loro madre è stata arsa al rogo con l'accusa di stregoneria. Una di loro è interpretata da Björk. Sulla piattaforma del Cinema Beltrade.
Sono on line fino al 18 aprile i film della rassegna della Rete degli spettatori chiamata A tutto schermo, su Mymovies, tra cui Pino, vita accidentale di un anarchico di Claudia Cipriani (la storia di Giuseppe Pinelli dal punto di vista delle figlie) e Fellini degli spiriti di Anselma dell’Olio (sul rapporto tra Federico Fellini e il trascendente).
Tutte a casa è un documentario di Nina Baratta, Cristina D’Eredità ed Eleonora Marino sulla quarantena dal punto di vista delle donne, e va in onda su La7D (canale 29) lunedì 8 marzo alle 21.30
Su Chili è ora disponibile Simple Women di Chiara Malta, con Jasmine Trinca che interpreta una regista al lavoro con l’attrice che l’ha sempre ispirata.
Ancora su NowTv c’è Agalma di Doriana Monaco, documentario sul MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Attraverso le voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni conosciamo il rapporto tra i visitatori e le meraviglie dell'antichità greco-romana, ma anche la quotidianità di chi pianifica la vita del Museo.
Assolutamente da non perdere sono le conversazioni tra tre grandi critici
(Pedro Armocida, Raffaella Giancristofaro e Paola Jacobbi) e i/le candidatə ai David di Donatello nella sezione Documentari: si parla quindi anche di Maura Morales Bergmann, Valentina Pedicini e Francesca Mazzoleni. Sul sito dei David e su Youtube.
L'ECCEZIONE
Facciamo un’eccezione per Primula rossa di Franco Jannuzzi, che riflette sull’importanza della Legge Basaglia e spiega: «Nel lungometraggio s’intrecciano due percorsi: quello ricostruito da documenti d’archivio che evidenzia come paure, stigmi ed egoismi economici perpetuino forme vecchie e nuove di istituzioni totali e quello di fiction che narra come in Italia dalla fine degli anni ’70 non si è più smesso di cercare e sperimentare strade pienamente umane capaci di restituire diritti di cittadinanza alle persone deboli ed escluse. Il film mostra che queste strade, rispettose della dignità di ogni essere umano, non solo sono possibili, ma sono vere!» Sul canale Vimeo del Cinema Beltrade di Milano.
NOTIZIE E LETTURE
Sul Post alcuni esercenti raccontano com’è andato il cinema in Italia nel 2020, mentre il ministro Franceschini dice che le riaperture saranno ‘simboliche’. Un ministro competente, invece, spiegherebbe alla cittadinanza che i tempi di pianificazione di cinema e teatri non sono gli stessi del ‘liberi tutti’, specialmente se la capienza consentita è del 25%.
Un nuovo studio del Geena Davis Institute on Gender in Media sulla presenza di donne di colore come protagoniste nei 100 film che hanno incassato di più tra il 2009 e il 2019 ci ricorda che c’è molta strada da fare.
Nelle fiction Rai c’è una quantità di finti stupri, quando sarebbe piuttosto il caso di parlare di quelli veri. Un articolo di Nadia Somma.
Viola David è l’attrice nera più nominata agli Oscar, ma questo record avrebbe dovuto essere stabilito molto tempo fa: ne ha parlato lei stessa a Variety.
PER CHI INSEGNA
Domani si tiene il seminario gratuito, organizzato dalla Cineteca di Milano, dal titolo Creatività audiovisiva in modalità a distanza, su come adattare la produzione audiovisiva creativa alla didattica a distanza e quali sono benefici educazionali e relazionali di questo approccio per la didattica stessa. [MODULO D’ISCRIZIONE]
CONCORSI
Il festival DocuDonna di Massa Marittima (provincia di Grosseto) si terrà in ottobre e ha aperto la sua call: è possibile iscrivere il proprio film tramite FilmFreeway.
Anche il bando per il Premio Gianandrea Mutti è aperto: si tratta dell’unico premio in Italia dedicato a registə di origine migrante (18 mila euro per realizzare un film).
E così ci salutiamo, per oggi.
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A presto!
Chiara
grazie Chiara per le notizie e per gli spunti di riflessione, sempre stimolanti. Mereghetti è un noto maschilista, meglio lasciarlo perdere.... Belli i premi a Chloé Zhao e peccato che A promising Young Woman sia rimasto a bocca asciutta, è un bellissimo film. Comunque non stupisce che sia stato ignorato dai critici, gli uomini ne escono davvero male....altro che politicamente corretto!