Cineaste n.19: dai film in gara per i David ai posti più belli in cui fare il Servizio Civile
Buongiorno,
eccoci alla diciannovesima uscita di Cineaste, la prima newsletter dedicata ai film diretti da persone che si riconoscono come donne o non binarie, e alla diversity nel cinema. (È la prima volta che passi di qui? Se sì, leggi il post Come e perché iscriversi a Cineaste.)
È passato quasi un anno da quando a fine febbraio 2020 la pandemia ha obbligato alla chiusura preventiva delle sale, distruggendo il lavoro di tante persone. I cinema sono stati chiusi del tutto per diversi mesi, ma anche quando sono stati aperti è stato un disastro perché non si è fatto niente per farli apparire come luoghi sicuri (un solo contagio accertato) e quindi perché fossero frequentati. Due dati tra i tanti:.
Nel 2020 si è però potuto distribuire in sala solo 246 nuovi film di prima programmazione, ossia 277 film in meno rispetto al 2019 (dei quali 124 di produzione o co-produzione italiana, che significa 93 in meno rispetto al 2019). Uno scenario non dissimile si prospetta per il 2021 e non si sta nemmeno parlando di una riapertura delle sale. Anche all’estero i festival si svolgono on line o vengono posticipati (ad esempio Cannes rinvia da a maggio a luglio dopo essere stato annullato nel 2020).
Alla fine del mese di febbraio 2020, prima dell’inizio dell’emergenza, il mercato stava crescendo. Per la precisione, cresceva in termini di incasso di più del 20% rispetto al 2019, del 7% circa sul 2018 e di più del 3% rispetto al 2017 e seguiva ad un anno, il 2019, che aveva registrato il 5° miglior risultato dal 1995 in termini di incasso
Qui una mia analisi su cosa fare per ripartire imparando dai precedenti errori, scritta a giugno e purtroppo ancora valida, e qui 5 proposte per la critica.
UN DIBATTITO IMPORTANTE: Itsart, 6 febbraio
Ti invito ad un incontro cui partecipo sulla cosiddetta ‘Netflix della cultura italiana’ voluta dal Mibact che nascerà a marzo tra mille dubbi e critiche (qui le mie). Organizzato dal Forum per l’arte contemporanea, l’incontro vedrà la partecipazione di registə, artistə e responsabilə di enti che dovrebbero essere coinvoltə in questa operazione. QUI ospiti e programma, qui l’evento Facebook.
COSA GUARDARE QUESTA SETTIMANA
Sono stati scelti i dieci documentari in corsa per il David di Donatello. Ecco dove trovarne alcuni:
Entierro di Maura Morales Mergmann, storia della zia della regista, l’artista Carmengloria Morales, è su Amazon Prime e Chili.
Faith di Valentina Pedicini si può vedere su Raiplay, e questa è la più bella notizia della settimana perché ci sono anche altri tre film della regista scomparsa a soli 42 anni lo scorso novembre. Qui la presentazione del regista Daniele Vicari.
Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese non è attualmente on line, ma ha avuto diverse proiezioni. La mia intervista ai registi.
Punta sacra di Francesca Mazzoleni [nella foto qui sopra] è girato con le famiglie dell’Idroscalo di Ostia e dà voce alla comunità di donne che qui ha sempre difeso il diritto all’abitare. Sarà presto disponibile on line. Qui la recensione di Giampiero Raganelli.
Non è ancora disponibile nemmeno Guerra e pace di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, ma su Raiplay si possono vedere due film precedenti da loro diretti: Spira Mirabilis e Blu.
I selezionatori hanno dedicato la selezione alla memoria di Cecilia Mangini e hanno proposto all’Accademia del Cinema Italiano di intitolarle il Premio David di Donatello per il Miglior Documentario.
E ancora:
Alcuni film passati al Trieste Film Festival sono disponibili fino al 7 febbraio su Da Films. Tra questi, Gentle Warriors di Marija Stonytė, il coming of age di tre ragazze che diventano donne in un ambiente maschile, ossia l’esercito (in Lituania). Da segnalare anche ad amicə che non vivono in Italia!
Prosegue MyFrenchFilmFestival, di cui ho già parlato settimana scorsa.
Mai raramente a volte sempre è uno dei film di cui si è parlato di più nell’ultimo anno, a partire dall’Orso d’argento, ossia il premio della giuria del Festival di Berlino, vincendone poi altri. Le protagoniste di Eliza Hittman [foto qui sopra] , anche sceneggiatrice, sono due cugine che dalla Pennsylvania partono per New York perché una delle due è incinta e vuole abortire. Un film ad alto tasso di sorellanza. Su diverse piattaforme.
Love me tender, diretto da Klaudia Reynicke, racconta con ironia un’antieroina alle prese con le proprie vulnerabilità che si traducono innanzitutto in agorafobia. Sul sito della Cineteca di Milano.
I Am Not a Witch di Rungano Nyoni [foto qui sotto] è la storia di una bambina ribelle, per questo accusata di stregoneria. Nello Zambia esistono davvero campi per streghe. Su Mubi.
Qualche extra: così come sono critica rispetto a certe scelte della Rai, sono invece sempre grata a Raiplay e oggi segnalo il teatro di Franca Valeri (le sue donne) e Anna Marchesini (un monologo di Alan Bennett), e la possibilità di distrarsi con la musica: su Rai5 c’è Rumori del ‘900, per la regia di Elisabetta Foti, dedicato ai maggiori compositori. Il sabato dopo le 23 su Rai5 e poi disponibile qui.
L’ECCEZIONE
Non so se vale come l’eccezione che faccio di solito, ma come posso non parlare di un documentario così bello? La scomparsa di mia madre di Beniamino Barrese è un figlio che vuole fare un film sulla madre, una madre che non ne vuole sapere [nella foto qui sotto], e la madre è Benedetta Barzini, ora settantatreenne, una donna negli anni Sessanta è stata modella di grande successo. Si può noleggiare o anche scaricare su Chili.
NOTIZIE E LETTURE
Così come ci sono festival, corsi e laboratori che, pur senza farlo apertamente, escludono le registe e le professioniste in genere (ne ho segnalati una decina solo da ottobre in avanti), ci sono iniziative rivolte alle donne. Ecco un paio di spunti.
In occasione dell’inizio del laboratorio di Film Business al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano, Sara Filippelli ha scritto un post sul suo blog Donne in movimento ricostruendo cos’era successo a me e a Cineaste quando ho segnalato che quel corso non prevedeva professioniste donne. Davvero, nessuna. Tutti i 17 relatori su erano uomini, come se non esistessero esperte… fino a quando non abbiamo protestato sui social, e allora l’organizzatore ha cominciato a cercare su Google e a contattare sconosciute, perché come ha detto, nel suo network non ci sono donne. Mi è piaciuto l’invito alla “sorveglianza attiva e solidale” di cui ha scritto Sara: è proprio quello di cui abbiamo bisogno per evitare che l’esclusione possa perpetrarsi.
Questa settimana invece, sul gruppo Facebook di Cineaste si è discusso di Lynn, una divisione della casa di produzione Groenlandia (fondata dai registi Matteo Rovere e Sydney Sibilia) appena creata per essere interamente dedicata alla produzione di progetti a regia femminile, per promuovere la parità di genere nell’industria cinematografica italiana, con il supporto in alcuni casi di Rai Cinema e Amazon Studios. Produrrà ad esempio i prossimi film di Margherita Ferri e Marta Bencich. La nascita di Lynn ha portato il gruppo Cineaste a porsi diverse domande, alle quali per me non è facile dare risposta. Ad esempio: tali iniziative fanno bene o male alla causa? Quando sosterremo i film delle registe tanto quanto quelli dei registi perché capiremo che non sono di per sé migliori o peggiori? è questo l’unico modo per sostenere le cineaste? Serve proprio aprire una divisione separata dalla casa principale, o lo si fa per risultare eleggibili per fondi o contributi che richiedono una certa quota di autrici? Va detto, perché il pubblico non lo sa, come non lo sa in media la stampa che ha coperto la notizia, che con la Legge Cinema del 2016 ci sono bandi specifici per ottenere contributi automatici quando “la regista o la maggioranza dei registi dell’opera sono di genere femminile”.
Anche Iervolino Entertainment ha un progetto analogo e in dirittura d’arrivo: Women stories (A film by women – about women – for everyone) è un film composto da segmenti di 15 minuti ciascuno, che coinvolge Margherita Buy, Eva Longoria, Cara Delevigne, Leonor Varela, Jacqueline Fernandez e la Premio Oscar Marcia Gay Harden.
Altre notizie o non-notizie:
Non c’è nessuna censura su Dumbo, gli Aristogatti e gli altri film Disney di cui si sta parlando. Davide Genco ha verificato personalmente e ha spiegato su Losers come stanno realmente le cose.
I ricchi di Hollywood non sono diversi da altri ricchi senza scrupoli e fanno carte false per procurarsi il vaccino anti-Covid. Intanto, anche in Italia, le sale del circuito UCI (sono 42 i multiplex) si mettono a disposizione per diventare luoghi di vaccinazione. Perché, come ha spiegato Ilaria Capua (venendo puntualmente appellata con insulti sessisti), se si evitano snobismi si capisce che le sale hanno le caratteristiche adatte per farlo e per riportarci alla normalità. Altri luoghi della cultura faranno lo stesso.
L’horror è considerato un genere minore ma The Nest, opera prima dell’italiano Roberto De Feo, è quinto nel box office spagnolo.
OPPORTUNITà
Spesso mi viene chiesto come formarsi se non si ha la possibilità di pagare corsi costosi. Con la pandemia in corso c’è un’ulteriore limitazione, ma ci sono anche possibilità di misurarsi in prima persona senza dover spendere e magari con un rimborso. Ad esempio:
Se hai l’età per il servizio civile considera di svolgerlo nei luoghi della cultura, ad esempio all’interno di un festival, di una cineteca, di un circolo o di un’associazione culturale. Consiglio ad esempio La Biennale di Venezia, ArciMovie a Napoli, il Bergamo Film Meeting, la Cineteca di Milano, il COE (che organizza tra le altre cose il Festival del Cinema africano, d’Asia e America Latina, con possibilità a Milano, Saronno e Barzio), il Polo del ‘900 a Torino, I Salesiani a Roma, o i comuni che prevedono l’impiego di volontari SCI nelle attività culturali degli stessi. Il rimborso mensile è di 439,50 netti e questo è il sito che il Governo ha creato. Scadenza: 15 febbraio
Se cerchi all’estero, considera un Istituto italiano di cultura e guarda il bando per tirocini: quest’anno saranno in modalità flessibile a distanza dall’Italia.
FORMAZIONE
Ci sono almeno due corsi per imparare qualcosa sul cinema non-occidentale e non-mainstream, purtroppo ancora considerato da molti come secondario. Ottimi i docenti: Daniela Ricci (per Aiace Torino) e Roberto Silvestri (per FilmTV Lab)
Per oggi è tutto. A presto!
Chiara