Cineaste n.5: Tra un coprifuoco e un #machobusiness
Un sacco di film da vedere a casa e un nuovo #tuttimaschi da segnalare
Buongiorno,
rieccoci qui, tra un coprifuoco e un altro.
Oggi parlerò principalmente dei tanti film da vedere on line, dato che la situazione sanitaria ha causato la chiusura dei cinema e di molto altro, e di un immancabile #tuttimaschi, ancora nell’ambito della formazione.
LA SETTIMANA
Crisi nera per il settore
Sta per arrivare un nuovo dpcm, le sale cinematografiche sono chiuse e nuove restrizioni limitano la socialità. Il Ministro Franceschini è tornato a Che Tempo Che Fa per dire « Abbiamo distribuito aiuti per 70mila lavoratori»: peccato che ne manchino altri 500mila all’appello. Ed è desolante chiedere diritti a chi nemmeno sa che esisti. Alcuni artisti di fama, intanto, stanno destinando parte del loro ricavato alle maestranze.
Le redazioni dei giornali chiedono di nuovo ai collaboratori articoli su cosa vedere in streaming, ma per il momento c’è anche una buona copertura delle diverse manifestazioni dei lavoratori dello spettacolo, molti dei quali sono alla fame. Se ne parla più che in passato e con toni che esaltano le qualità pacifiche delle manifestazioni, come se di contro colpevolizzare chi distrugge le fioriere servisse a qualcosa. Il regista Daniele Vicari ha scritto sul Manifesto: « Non fermarsi non vuol dire negare l’evidenza degli effetti di una pandemia che cambia le nostre abitudini, le nostre stesse aspettative di vita, vuol dire non soccombere e trovare vie nuove». (Anche i giornalisti e critici freelance come me sono attualmente privi di misure di sostegno: qui un appello dei relativi sindacati).
La prima foto di questa newsletter viene proprio da una di queste manifestazioni.
Recovery
110 organizzazioni hanno scritto alla Commissione Europea e ai governi nazionali per chiedere che la cultura sia parte integrante dei loro piani nazionali di recovery e che i settori culturali e creativi ricevano almeno il 2% del budget del Recovery and Resilience Facility, come richiesto dal Parlamento Europeo nella sua recente Risoluzione sul "Recupero Culturale dell'Europa". Qui le lettere in inglese.
Distribuzione
Nessun film diretto da un’italiana ha ottenuto il sostegno alla distribuzione selettiva da parte del programma Media di Europa Creativa. Lo hanno invece ottenuto Gabriele Muccino, Nanni Moretti e Uberto Pasolini.
Netflix, Amazon & co. hanno degli obblighi (?)
Oltre 500 registi, tra cui Agnieszka Holland, Margarethe Von Trotta e Pedro Almodóvar, hanno lanciato un appello affinché Netflix, Amazon e gli altri OTT abbandonino il modello americano di sfruttamento dei diritti degli autori e scelgano per le produzioni europee il modello europeo, il quale assicura il controllo creativo e ritorni economici ai produttori indipendenti. Registe e registi chiedono un obbligo di investimento almeno del 25% dei ricavi, con un 80% minimo riservato a produttori indipendenti e una presenza maggioritaria di produzioni nelle lingue locali.
La Francia, intanto, si conferma un paese attento ai diritti degli artisti: ha deciso di varare una nuova legge per le piattaforme SVoD. Queste dovranno investire il 20-25% del loro fatturato in produzioni locali, e in cambio avranno un accorciamento dei consueti 36 mesi che devono passare fra l’uscita di un film in sala e il suo caricamento in streaming. Serve per far sì che i colossi dello streaming non si mangino definitivamente i canali tradizionali.
Gigi Proietti e Sean Connery non sono più tra noi
Cosa aggiungere rispetto al vuoto che lascia il compagno Proietti? Forse solo il sonetto che gli ha dedicato Pierfrancesco Favino in romanesco.
È morto anche Sean Connery. Ripercorrere la sua carriera mi ha fatto pensare a una dichiarazione della regista Céline Sciamma: "Ho passato la vita ad amare film che a volte mi odiavano”. Film come quelli della saga di 007 (la più longeva di sempre), che non ci rappresentano perché sessisti o che presentano protagonisti sessisti, fanno parte della Storia del cinema tanto quanto gli altri. E ci dicono molto della nostra società. Così come i film di Bud Spencer o i cinepanettoni, per quanto criticabili, vanno analizzati. La saga nel frattempo si è evoluta: nel prossimo film, la cui uscita è prevista nel 2021, Bond è andato in pensione e 007 non è più un maschio bianco, ma troviamo l’attrice inglese di origini giamaicane Lashana Lynch, che ha così descritto la relazione professionale tra i due agenti nel film: «Lui impara molto da lei, e lei impara sicuramente molto dall’esperienza da lui». Qui un’intervista alla sceneggiatrice e attrice Phoebe Waller-Bridge, che a trent’anni ha già scritto, oltre al nuovo 007, le serie Fleabag e Killing Eve.
La Rai va sempre più a destra?
Oltre a scegliere la fascistissima Alessandra Mussolini per la prima serata del suo canale principale il sabato sera (Ballando con le stelle), la Rai ha mandato di nuovo in onda un’apologia di Fascismo sotto forma di film: Rosso Istria. (Ne avevo parlato in febbraio con lo storico Eric Gobetti, qui). Nel frattempo, messo sotto pressione dalla stampa, l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini ha dichiarato che Rai Storia non chiuderà, a differenza di quanto i giornali avevano riportato.
Alberto Barbera è stato riconfermato Direttore della Mostra del cinema di Venezia.
C’è forte preoccupazione per un produttore, figura importante del cinema in Egitto. Si chiama Moataz Abdelwahab, i suoi documentari sono andati in onda su AlJazeera e in seguito è stato imprigionato con l’accusa di collaborare con un’organizzazione terroristica e di diffondere false notizie. Con Giulio Regeni e Patrick Zaki abbiamo imparato di cosa è capace l’Egitto in questo momento, quindi voglio parlare anche di questo caso sconosciuto ai più in Italia.
Diritti delle donne
Anche per quanto riguarda più in generale la situazione delle donne è stata una settimana importante: è proseguita la discussione sul ddl Zan su omo-lesbo-bi-transfobia, che riguarderà tutti i crimini d’odio basati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità;
L’attivista No-Tav Dana Lauriola resta in carcere perché il Tribunale di sorveglianza ha bocciato la richiesta di sospensiva. (Quanto può dare fastidio una storica attivista che per giunta lavora con persone senza fissa dimora?);
Il governatore della Campania De Luca si è riconfermato sessista con una vergognosa uscita su mamme e bimbe;
In Francia una donna è stata decapitata da uno dei fondamentalisti che stanno contribuendo a far crescere l’islamofobia a livello globale tramite una serie di attentati;
Sempre in Francia la regista Maïwenn ha dimostrato di non aver capito niente della reazione di Adéle Haenel per il premio César a Roman Polanski: se l’è presa con le femministe tutte e il cosiddetto politicamente corretto (e siccome Haenel non me la dovete toccare prendo questa come scusa per postare una sua foto);
In Polonia c’è stata una manifestazione oceanica contro il governo che vuole porre restrizioni sull’aborto,
Gli Stati Uniti potrebbero avere 12 anni di Kamala Harris (candidata che rappresenta le élites, e qui ho scritto quali sono i rischi)
#TUTTIMASCHI: sì, ce n’è uno anche questa settimana
La settimana scorsa avevo segnalato, dopo i casi di Est Film Festival e di Presente Italiano (due festival senza registe in concorso), l’assenza di docenti donne tra i formatori dei corsi di regia e sceneggiatura dell’Accademia Renoir di Roma. Come al solito i responsabili si sono palesati sul mio profilo Facebook. Tanto per cambiare si è trattato di “casualità”, “ci sono due corsi di alta specializzazione dove insegnano delle donne”, inoltre “in questi 10 anni abbiamo avuto una partecipazione femminile molto elevata tra i partecipanti”, dopodiché “Per motivi di privacy non possiamo elencare le professioniste da noi stimate che sono state contattate negli ultimi anni per fare docenza. Si tratta di pura coincidenza il fatto che non siano presenti in tabellone in quei corsi”. Segue vittimismo: “Mi dispiace che proprio nei giorni in cui un decreto ministeriale blocca le nostre attività ci ritroviamo ad essere accusati ingiustamente”. Il regista Ciro D’Emilio, autore di questi versi, mi accusa infine di “rabbia e frustrazione”. E ha un po’ ragione: è sconfortante che un adulto non sia in grado di affrontare un argomento tanto semplice.
Passano pochi giorni e scopro un altro #tuttimaschi in ambito formativo: un corso, benché molto interessante, organizzato da CinemaLive, che ho scoperto perché la pagina Facebook relativa cerca continuamente di pubblicare post fuori tema nel gruppo Cineaste che ho creato. Si tratta di una serie di masterclass a pagamento su come fare un budget, un business plan e posizionare un’opera cinematografica. Le lezioni sono sei, tutte tenute da uomini, e pure i saluti istituzionali li farà un uomo (per non essere accusati di aver forzato le cosiddette quote rosa, magari).
Ma cos’è CinemaLive e chi c’è dietro/dentro? Stando al sito ufficiale, CinemaLive si pone l'obiettivo di accelerare la crescita competitiva delle competenze nonché lo sviluppo della consapevolezza e della gestione dei processi imprenditoriali nel settore Cine-Audiovisivo attraverso quattro linee strategiche: Informazione, Formazione, Business Meeting e Networking. Ne è amministratore unico Alessandro Costantini: dal suo profilo Linkedin leggiamo che è un produttore (se Filmitalia non sbaglia, l’ultimo film prodotto da Dean Film è l’imperdibile Lockdown all’italiana di Enrico Vanzina), è stato segretario generale di AGICI - Associazione Generale Industrie Cine-Audiovisive Indipendenti, ha lavorato per Anica e per la Direzione Generale Cinema del Mibact ed è membro di Confassociazioni. Mi fermo qui per dire che forse qualche professionista del cinema di genere femminile l’avrà incontrata nel suo percorso, o le incontro tutte io? Chissà se anche lui dirà che nessuna donna era disponibile nel mese mese di dicembre: “pura coincidenza” per citare l’Accademia Renoir. Questa volta propongo l’hashtag #machobusiness.
COSA VEDERE ON LINE
Alcuni festival e alcune sale si sono, per così dire, spostate on line: una cosa che nessuno aveva preso in considerazione prima del Covid-19 e che forse diventerà per sempre un fatto normalissimo. La domanda è: con quali regole? Chi ci guadagna e chi perde? Per questa settimana mi limito a segnalare questa riflessione di SMK Factory / OpenDDB Distribuzioni dal Basso e un elenco di film da vedere.
Archivio Aperto, appuntamento annuale di Home Movies – Archivio Nazionale del film di famiglia, propone GRATUITAMENTE tra gli altri, Nella buona e nella cattiva sorte di Sara Iommi e Lucia Tralli. Segnalo inoltre Una nobile rivoluzione di Simone Cangelosi su Marcella Di Folco, attivista e prima donna transessuale al mondo ad essere eletta in una carica pubblica. Fino al 6 dicembre qui. E poi Memoryscapes - Il gesto delle donne, una selezione d’archivio sonorizzata dal vivo sul lavoro delle donne così come è stato catturato dagli sguardi di cineamatrici e cineamatori nel corso del Novecento: la fabbrica, i campi, la casa, gli uffici, la scuola. A cura di Giulia Simi. (Quest’ultimo dal 4 al 6 dicembre qui)
Milano Design Film Festival si tiene da venerdì a domenica, è GRATUITO e consigliato soprattutto a chi ama l’architettura. Oltre 40 film di registi e registe come Fernanda Romandía, Ila Bêka & Louise Lemoine. INFO.
La crisi migratoria è al centro di Le temps des égarés di Virginie Sauveur, gratuito (in francese) sul canale Youtube di Arte.
Il Festival del cinema europeo di Lecce dura fino a sabato: tantissimi film che promettono bene, più un omaggio a Alda Merini. INFO
#iorestoinsala è un’iniziativa che riunisce oltre 40 sale. Suggerisco La candidata ideale di Haifaa Al-Mansour, prima regista donna dell'Arabia Saudita: questo è il suo quinto lungometraggio ed è disponibile in nove sale virtuali. INFO
La seconda parte di uno dei festival più importanti nell'ambito del genere documentario inizia giovedì. DocLisboa si svolge in più fasi ed è più difficile spiegarlo che capirlo, quindi rimando alla pagina Facebook. I sottotitoli dei film sono in inglese e portoghese.
Tutte le attività di Piccolo Grande Cinema sono gratuite, mentre i film sono a pagamento. INFO. C'è anche un lungometraggio di animazione: da domenica alle 10 e per 24 Marona’s Fantastic Tale, della premiata regista rumena Anca Damian. QUI.
Per chi si interessa di subvertising (quantomeno dei tentativi di farlo), sono disponibili due lavori di Eléonore Pourriat. Il primo è un cortometraggio di 10 minuti dal titolo La majorité opprimée, il secondo è il lungometraggio Non sono un uomo facile, su Netflix. Nel primo caso c'è chi, come Agnes Nutter su Abbatto i muri, ritiene che l'operazione sia fallita.
Adele Faccio, figura importante nella storia dei diritti delle donne nel nostro paese, è la protagonista della puntata de Il segno delle donne, in cui viene interpretata dall’attrice Monica Nappo, intervistata dalla storica Rachele Ferrario. Qui un’intervista a Monica Nappo e qui la puntata (Raiplay). Disponibile ancora per pochi giorni.
DIBATTITI, LEZIONI E ALTRO
La realizzazione di documentari nello spazio politico è il tema del dibattito con le registe Lisa Cortés, Ramona Diaz e Yi Chen, organizzato da Film Fateles questo venerdì. Modera la regista Amy Adrion (in inglese). Chi se lo perde potrà recuperarlo in differita. INFO.
Per chi si interessa di film education, mercoledì e giovedì ci sono gli ultimi due panel della conferenza on line di The Film Corner International, uno in italiano e uno in inglese, mentre i panel precedenti si possono già rivedere. INFO.
Gli scenografi Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo sono tra docenti delle lezioni on line che vanno in onda dalla Casa del cinema di Roma. Segue la proiezione di La voce della luna di Federico Fellini. INFO.
Per chi ha voglia di leggere di cinema, mercoledì si svolge la cerimonia virtuale del Premio Limina, un riconoscimento alla ricerca accademica assegnato annualmente dalla Consulta Universitaria del Cinema agli autori/alle autrici dei migliori libri sul cinema e i media audiovisivi. L’evento si svolge tradizionalmente nell’ambito del Convegno internazionale di studi FilmForum organizzato dall’Università degli Studi di Udine. La cerimonia di premiazione si svolge mercoledì in diretta web all’interno di una puntata speciale di MONTAG, la rubrica online della CUC sulle novità editoriali del settore. (Io tifo per La lezione della videoarte di Sandra Lischi).
Chi si interessa dell’utilizzo del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) e di come utilizzare i ristori, può vedere on line l’intervento di Filippo Fonsatti (Presidente Federvivo e direttore Teatro Stabile di Torino Teatro Nazionale) sulla la necessità di utilizzare in maniera razionale e regolata i ristori economici. Fonsatti sollecita la legge sullo spettacolo dal vivo e chiede un aumento del Fus dallo 0,027% del Pil al 0,1 – come facciamo in molti in questo settore.
La vicenda dei traffici di denaro operati dalla Lega di Salvini a scapito della Lombardia Film Commission - e quindi dei cineasti e delle cineaste lombarde - è al centro di una puntata di Report, andata in onda pochi giorni fa e ora disponibile su Raiplay.
Se insegni e vuoi capire come usare materiali filmici ed extra-filmici per spiegare I promessi sposi di Manzoni alla tua classe, c’è un webinar gratuito.
Tra i relatori e le relatrici: Claudia Gianetto, Ornella Mura (Museo Nazionale del Cinema), Maria Coletti, Maria Assunta Pimpinelli (CSC - Cineteca Nazionale), Roberto Agagliate (Autore della colonna sonora), Roberto Fois (autore del libro “Renzo Lucia e io”), Francesco Spera (Centro Nazionale di Studi Manzoniani). INFO.
COSA LEGGERE
Il Manifesto di Moleste, ossia fumettistǝ, sceneggiatrici, disegnatrici, coloriste, letteriste, soggettiste, giornaliste, traduttrici, ghost writer che si sono riunite in un collettivo femminista che è anche “uno spazio di mutuo ascolto, nato dalla necessità di un gruppo di autrici di condividere i propri vissuti di abuso o di discriminazione sessista nel mondo del fumetto. MOLESTE non è solo un gruppo di denuncia, ma un luogo di riflessione, un laboratorio in cui iniziare a immaginare un ambiente più paritario e più inclusivo, in cui la professionalità sia realmente riconosciuta a tutti i livelli”. www.moleste.org è una battaglia molto in linea con Cineaste.
È uscito Italian Cinema Audiences, un libro curato da Daniela Treveri Gennari, Catherine O'Rawe, Danielle Hipkins, Silvia Dibeltulo e Sarah Culhane che hanno lavorato a un’interessante ricerca sul pubblico dei film usciti in Italia nel Dopoguerra. Si basa su 160 video interviste e più di mille questionari compilati da italiani/e dai 65 anni in su, su materiale d'archivio relativo alla distribuzione cinematografica, all'esercizio e alla programmazione, su dati di botteghino e discussioni critiche tratte da riviste di cinema e riviste popolari dell'epoca. INFO.
OPPORTUNITà DI FINANZIAMENTO
Sei una regista con background migrante? Candidati per vincere il premio Immaginari della migrazione globale: 3 mila euro + attrezzature di ripresa e servizi di postproduzione e filmati di repertorio (AAMOD) per un film a tema e durata liberi. INFO.
Le molte segnalazioni e il supporto sono state fondamentali più che mai questa settimana: grazie!
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Buona giornata,
Chiara