Cineaste n.27: Consumiamo responsabilmente
Buongiorno,
oggi vorrei iniziare con un’immagine del Ponte della Libertà, occupato a Venezia in occasione della Giornata internazionale del Teatro e dell'annunciata “riapertura del mondo dello Spettacolo” (27 marzo) proclamata dal Ministro Dario Franceschini circa un mese fa, così, giusto per avere qualche titolo sui giornali. Il 27 marzo i teatri e i cinema non hanno riaperto e non è stata una giornata di festa, ma una giornata di lotta che ha segnato l’inizio dell’occupazione di alcuni teatri, come il Verdi di Padova, il Mercadante di Napoli e il Piccolo Teatro Grassi di Milano, un po’ come sta accadendo in Francia.
Questa newsletter, Cineaste, è nata per parlare di film da vedere al cinema, ma da quando esiste ho potuto parlare quasi solo di film in streaming, perché le sale cinematografiche - come quasi tutti i luoghi della cultura in tutta Italia - sono chiuse in modo intermittente e difficile da accettare. Per fare un esempio, il Festival di Venezia si è tenuto regolarmente nel settembre scorso, con mille precauzioni, e non si è registrato alcun contagio. Ora qualcosa si muove, le occupazioni dei teatri si svolgono con l’appoggio di studenti, riders e altre categorie, creando preziose alleanze. Anche i direttori dei teatri appoggiano il Coordinamento dello Spettacolo, che organizza tavoli di discussione dandosi un obiettivo su tutti: ridare dignità al lavoro, smettendo di fare i soliti vecchi ‘errori’.
Vorrei che anche il mondo del cinema fosse unito nel chiederlo, ma non sta succedendo. Sono forse l’unica critica a partecipare al Coordinamento a Milano, città dove per la verità vivono tantə criticə. La critica oggi dovrebbe essere la prima ad avanzare proposte, ma non fa che il minimo indispensabile, e a volte nemmeno quello. A volte addirittura attribuisce meriti e risultati a personalità estranee a questa lotta.
Lascio qui la pagina Facebook Professionisti Spettacolo e Cultura (pagina cui fanno riferimento varie pagine locali), e il documento scritto per il 27 marzo.
Fatta questa introduzione che mi sembrava necessaria - dopo lo stop della newsletter la settimana scorsa dovuto a problemi di salute - passiamo a COSA GUARDARE QUESTA SETTIMANA
Ecco alcuni consigli.
Integrazione Film Festival inizia mercoledì e si potranno vedere gratuitamente cortometraggi e documentari. Ospite speciale sarà Soraya Milla, regista afro-francese che lavora sul tema delle identità ed è autrice della nuova serie Afropolitaine, attraverso la quale racconta l’“afro-francesità”. Le puntate sono su Youtube.
It Felt Like Love è l’esordio di Eliza Hittman, regista di Mai raramente a volte sempre, uno dei film indipendenti più acclamati del 2020. Qui la protagonista è una ragazza che ha deciso di perdere la verginità al più presto, ma finisce in una situazione pericolosa. Il film è su Mubi e colgo l’occasione per ricordare che Mubi è gratuito per un mese per chi si abbona (o l’ha già fatto) a Cineaste. Basta seguire queste istruzioni.
Celles qui restent di Ester Sparatore ha vinto il premio come miglior film italiano all’ultimo Biografilm Festival. È un documentario che racconta le donne tunisine che non hanno più notizie degli uomini - almeno 500 - partiti nel 2012 per raggiungere l’Europa. Sono convinte che siano arrivati a Lampedusa, ma né il loro governo né il nostro hanno dato notizie in merito. Sono chiamate “donne-fotografia” perché manifestando di fronte al Ministero dell’Interno e all’Ambasciata italiana a Tunisi mostrano le foto dei loro cari scomparsi. Il film è su MioCinema e su Zalab.
Tomboy è il secondo lungometraggio di Céline Sciamma, regista francese cui insieme ad altre autrici sto dedicando una monografia. Protagonista è una bambina di dieci anni che durante le vacanze estive decide di farsi passare per maschio di fronte ai nuovi amici. Anche questo su MioCinema.
Uno dei film più amati dai miei amici psicologi è su Amazon Prime: in Guida perversa al cinema, diretto da Sophie Fiennes, il filosofo e psicanalista Slavoj Zizek analizza grandi film ed espone la propria teoria secondo cui il cinema è un’arte che piuttosto che soddisfare i desideri, suggerisce come desiderare. La stessa regista ha diretto anche il documentario su Grace Jones che si trova su Chili, dal titolo Grace Jones: Bloodlight and Bami.
Anche i ricchi spesso fanno ridere, ed io in particolare sono una fan di Valeria Bruni Tedeschi. Su Chili si può vedere Un castello in Italia, ispirato da sue vicende personali e in cui recita anche la madre Marisa Borini, in mezzo ad un cast super in cui troviamo anche Louis Garrel e Filippo Timi.
Non so perché questa settimana sono così sbilanciata sulla Francia, ma anche Netflix propone un biopic francese, Madame Claude. Diretto da Sylvie Verheyde, è incentrato sulla donna chiamata con questo nome, che negli anni Sessanta è stata la più famosa maitresse di Parigi.
Tra i tanti bellissimi film di IWonderFull su Mymovies, consiglio Liberami di Federica Di Giacomo: un documentario sull’esorcismo, che oggi mischia antiche tradizioni a pratiche moderne.
Lontano da qui, diretto da Sara Colangelo, è un thriller psicologico su una donna interpretata da Maggie Gyllenhaal che lavora in un asilo e ama scrivere poesie, ma senza essere dotata. Un giorno scopre che un bambino di cinque anni della sua classe ha invece un vero dono per la poesia, e da quel momento fa di tutto per coltivare il suo talento, finendo per esserne ossessionata. Su Google Play ed altre piattaforme.
Infine, il Cinema Ritrovato dedica un omaggio ad Agnès Varda e Ella Maillart (su Mymovies).
NOTIZIE E LETTURE
La piattaforma Substack, ossia quella attraverso cui ricevi questa newsletter, è oggetto di critiche (che condivido perfettamente) perché accoglie a braccia aperte autori transfobici. Una sintesi su Giornalettismo e un articolo di Vox qui.
Venerdì 26 marzo sono state rese note le candidature dei titoli che andranno a competere per i David di Donatello, gli oscar italiani. Sono: Favolacce di Fabio e Damiano D’Innocenzo, Hammamet di Gianni Amelio, Le sorelle Macaluso di Emma Dante [su diverse piattaforme], Miss Marx di Susanna Nicchiarelli [su Chili] e Volevo nascondermi di Giorgio Diritti. Gli stessi registi concorrono anche per la miglior regia. Inoltre c’è da segnalare che Pepito Produzioni ha ottenuto nel complesso ben 27 candidature.
Gabriele Muccino ha condannato in una serie di post le scelte fatte ( ‘film minori, ignorati e /o sopravvalutati’ secondo lui) e ha detto di non voler più vedere i suoi film in simili liste. Ha detto inoltre che non riesce a finire di vedere Favolacce dei Fratelli D’Innocenzo, considerato uno dei film più forti. Damiano D’Innocenzo ha risposto definendo quelle di Muccino ‘esternazioni molto giovanili’.
È stata abolita la censura di stato sui film, quantomeno quella ministeriale e alla vecchia maniera: non è più previsto il divieto assoluto di uscita in sala, né di uscita condizionata a tagli o modifiche, stando a quanto si legge in un comunicato del Ministero della Cultura. Ora esiste invece una ‘Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche’, ma non ne sono state chiarite le funzioni. E poi, cosa ne sarà dei film che sono sempre andati in onda in tv censurati? La regola vale solo per le nuove produzioni, ma continua a mancare un progetto che miri a mostrarci i film del passato senza tagli.
Sono stati assegnati i SAG Awards, i premi per il comparto attoriale. Il premio come migliore attrice è andato a Viola Davis per l’interpretazione in Ma Rainey's Black Bottom. Tutti i premi.
L’attrice Valeria Fabrizi ha commentato in tv una sua vecchia foto dicendo che non le piace, perché sembra una neg*a [VIDEO]. La conduttrice ha fatto come se niente fosse successo e la Rai non ha pronunciato scuse ufficiali, evitando di esprimersi in alcun modo.
Woody Allen ha parlato degli attori come Timothée Chalamet, Kate Winslet, Greta Gerwig o Colin Firth che pur in buona fede lo giudicano colpevole mentre lui è innocente.
Ed eccoci ai saluti.
Se vuoi sostenere questa newsletter anche solo con 10 euro l’anno - sì, grazie: per me è lavoro - qui spiego come si fa.
Per leggere le precedenti newsletter vai su cineaste.substack.com
Se vuoi contattarmi scrivimi a cineaste@substack.com, rispondi a questa e-mail oppure utilizza i miei account sui social: Linkedin | Twitter | Facebook | Instagram
Grazie,
Chiara